Le razze canine

Dalmata

Articolo inviato da Renata Bonino.
Allevamento "delle Crose" Lavagna (GE).

Le origini

DalmataTracce di cani a macchie ,tramandateci da disegni, graffiti, scritti e affreschi, se ne riscontrano da tempi remotissimi,fino a 3000 anni A.C. lungo tutto il corso della storia.
Dalle tombe dei faraoni alle legioni romane , dalle rovine della Magna Grecia alla antichissima civiltà orientale si riscontrano cani con mantello molto simile a quello del dalmata ma nessuno ha mai potuto con certezza decretarne le origini con prove serie e definitive.
Accoppiato con molta probabilità con suoi simili al fine di mantenerne il mantello, fu chiamato in piu’ modi , da Chien courant de Dalmatie a piccolo danese, da bracco del Bengala semplicemente a cane da caccia e ” trovò “ il suo nome intorno alla fine del 1700 grazie ad uno scrittore inglese che lo denominò Dalmata attribuendone la provenienza ,appunto, dalla Dalmazia.

Il Dalmata grazie al suo carattere eclettico è sempre stato inserito ed usato nel corso dei secoli nei piu’ svariati contesti. Adibito nei tempi antichi in Inghilterra alla caccia tanto da seguita che da fiuto lo ritroviamo anche in tempi abbastanza recenti nei circhi ,grazie alla sua innata ed inesauribile voglia di giocare.
Eccolo di nuovo in Inghilterra divenuto, per la sua estrema eleganza e per la sua resistenza al trotto prolungato, Coach Dog cioè cane che accompagna le carrozze ed in America, dove anche oggi si puo’ trovare presso le caserme dei pompieri di cui divenne la mascotte anche a causa della sua quasi totale mancanza di timore nei confronti del fuoco .
Sicuramente molto apprezzato per il suo mantello a macchie, così elegante, caratteristico ed unico lo ritroviamo, soprattutto in dipinti di pittori inglesi ma anche in alcuni dipinti di artisti italiani soprattutto nel periodo che va dal ‘600 all’ 800. 

La salute

DalmataIl dalmata è un cane fondamentalmente sano e robusto e non presenta particolari tare genetiche importanti ma una, che lo ha troppo spesso nei tempi andati relegato al ruolo di “ cane stupido” lo contraddistingue ed è la sordità. Se il difetto colpisce un solo orecchio , e solo un test apposito denominato BAER test può definire tale situazione, non sussistono problemi a che il cane abbia una vita totalmente normale e gratificante per se stesso e le persone con cui vive ma se entrambe le orecchie ne sono colpite la tara è invalidante e la qualità di vita diminuisce notevolmente tanto che solo persone con molta sensibilità ed amore possono gestirlo. Molti allevatori ormai effettuano test sulla sordità prima degli accoppiamenti sui riproduttori e poi su tutti i cuccioli nati, principalmente per ridurne la percentuale di incidenza ma anche per consegnare il cucciolo ai nuovi proprietari con una conoscenza certa delle sue reali capacità uditive.
Avendo il dalmata tendenza a formare i temuti calcoli da urati, è consigliabile sia alimentato per tutta la sua vita con carni bianche quale pollo, pesce o tacchino. Oggi ci sono ottimi mangimi in commercio che ne riducono l’incidenza rispetto agli anni passati ma , particolarmente nei maschi, è buona norma effettuare periodicamente, soprattutto con il passare degli anni, dei controlli mirati delle urine onde evitare pericolosi ristagni di sedimento o calcolosi.
L’alimentazione è indubbiamente la base per mantenere un cane sano, robusto ed in ottime condizioni di pelo. Talvolta però malgrado le attente cure dei proprietari, non solo sotto l’aspetto alimentare ma igienico-sanitario, questa razza tende a presentare forme di dermatiti , quasi mai pruriginose e mai contagiose che se talvolta tendono ad esaurirsi autonomamente , tal’altra devono essere curate dal veterinario.

Il carattere

DalmataVivace , giocherellone per tutta la sua vita. Quasi sempre restio a concedere confidenza nell’ incontrare gli estranei che diventano però in breve tempo buoni amici se lo sanno prendere con dolcezza è un cane estremamente sensibile ed affettuoso che per essere equilibrato e felice deve non solo vivere a stretto contatto con la famiglia che lo ha scelto ma “farne davvero parte”. Non è certamente un cane da relegare in un giardino dove per altro non abbaierà a sproposito ma solo per segnalare presenze estranee, ma neppure da tenere in un appartamento se non si hanno tempo e voglia di portarlo più volte al giorno a camminare di buon passo o a correre, a socializzare con gli altri , cani e persone, e sfogare quella sua innata esuberanza. E proprio questa sua esuberanza lo porta a non essere sicuramente il cane per tutti ma solo per quanti abbiano uno stile di vita sportivo o comunque non sedentario e siano amanti della vita all’aria aperta. Talvolta invadente nelle sue manifestazioni di affetto e bisognoso del contatto è un cane intelligente ed attento che deve essere convinto di quanto gli viene chiesto per eseguire ordini; è un ottimo guardiano e , se giustamente selezionato ed allevato , cresciuto con fermezza ma mai bruscamente e con amore non sarà mai aggressivo o mordace ma un meraviglioso compagno di vita. Sicuramente si può dire di lui, là dove non sussistano condizioni di educazione e convivenza sbagliate, la gioia di vivere fatta cane

Lo standard – commento 

Come per tutte le razze lo standard del Dalmata è reperibile in qualunque libro specifico o generico ed oggi ,ancora più facilmente, attraverso internet pertanto è meglio soffermarsi su alcuni punti salienti:
Il carattere che deve essere sempre gaio, amichevole, né timido né diffidente.
La taglia che è definita con precisione e deve essere da 56 a 61 cm. al garrese per i maschi e da 54 a 59 cm per le femmine ,con tolleranza nei maschi dell’aumento di 1 cm. che non deve però nuocere all’armonia di insieme, non dovrebbe mai comunque scendere alle misure minime ma superarle di almeno due/tre centimetri .Molto importante è il dimorfismo sessuale.
DalmataOggi si nota l’incremento di un accentuato aumento della taglia che comporta di conseguenza una più forte ossatura e testa più voluminosa, cosa non desiderata.
Il mantello che , come cita lo standard può avere macchie nere o fegato, cioè di colore marrone rossiccio scuro, deve avere una distribuzione regolare con macchie di dimensione di 2/3 cm regolarmente distribuite, non è fattore sempre raggiungibile per cui è importante che dia sempre una sensazione di eleganza ed armonia .
Difetto grave è la presenza del tricolorismo, cioè di macchie marroni su di un mantello bianco e nero.
La testa che deve presentare un cranio ben piatto e non apparire mai grossolana , per cui non avere masseteri troppo pronunciati ,deve essere elegante con uno stop moderatamente marcato e la lunghezza del cranio deve avere all’incirca la lunghezza del muso . Le labbra non devono essere pendenti ma modellanti .La varietà bianco/nera avrà tartufo e mucose neri e occhi marrone scuro mentre la varietà bianco/fegato avrà tartufo e mucose marroni ed occhi ambra. Le orecchie saranno attaccate piuttosto alte e di grandezza media. E’ desiderabile che i denti siano numericamente completi ma la chiusura deve essere assolutamente corretta cioè , a forbice.

Curiosità

La cosa più curiosa ,che mi fu raccontata molti anni fa su questa mia razza , riguarda la presenza di “ cani del deserto “ a macchie in Africa dovuta alla scelta volontaria di un dalmata maschio che si trovava là per motivi di lavoro del suo proprietario , di lasciare le comodità della famiglia per seguire un branco di canidi di cui poi divenne il capobranco. Così come mi è stata data ve la passo.

Il club che tutela la razza in Italia è  il Club amici del Dalmata.



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