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Coniglio: malattia emorragica virale "MEV"

Articolo a cura della Dott.ssa Lia Di Bartolomeo

Detta anche malattia X, possiede numerosi sinonimi come Viral Haemorrhagic DiseaseVHD Rabbit Haemorrhagic Disease - RHD Rabbit Calicivirus DiseaseRCD.
Questa patologia appartiene al complesso delle malattie virali emorragiche dei lagomorfi insieme alla Sindrome della lepre bruna europea.

Lunga è la storia di questa malattia che venne descritta per la prima volta in Cina (1984) dove comparve in seguito alla importazione di conigli dalla Germania; successivamente nel 1986 fece la sua comparsa in Europa e quindi negli Stati Uniti agli inizi del 2000.
In ogni paese in cui la MEV è comparsa, ha decimato popolazioni intere di lagomorfi senza possibilità alcuna di scampo.

Eziologia

L'agente responsabile appartiene alla famiglia Caliciviridae.
Si tratta di virus ad RNA non è coltivabile in vitro e ha come spettro d'ospite in vivo solo il coniglio domestico e selvatico.

Patologia

Le vie di penetrazione possibili per il virus sono rappresentate dalla via orale, oculo-congiuntivale e parenterale. Il contagio avviene sia direttamente con il contatto diretto degli animali con secreti come la saliva o gli escreti come le urine, ma anche per contatto indiretto con acqua, utensili, veicoli, uomini etc.

La morbilità e la mortalità di questa malattia sfiorano il 100%.

Patogenesi e Sintomatologia

È una patologia che spesso genera morte improvvisa.
Eventuali focolai di forme iperacute ed acute si risolvono nell'arco di 7-10 giorni con la morte del soggetto.
La malattia si manifesta con un rialzo termico dopo 12-18 ore dall'infezione (viremia), che persiste per circa 72 ore; oltre avremo la comparsa di sintomi nervosi come convulsioni e paralisi e sintomi respiratori come la dispnea.

I giovani vengono interessati dalla patologia in forma subacuta che si caratterizza con ittero per insufficienza epatica ed exitus tardivo.
La patologia si evidenzia all’esame necroscopico con la comparsa massiva di lesioni in fegato, polmone e rene di carattere quasi sempre emorragico.

Profilassi

Esiste un vaccino (ottenuto da fegati di animali infettati sperimentalmente) da cui viene tratto il virus, purificato adiuvato ed inattivato. Quindi senza nessun pericolo si somministra sottocute e dopo circa 10 giorni risulta protettivo ed ha una durata di 6 mesi.

La vaccinazione sarebbe da preferire poiché la malattia è compresa fra le patologie denunciabili e quindi la legge prevede la soppressione e la distruzione del cadavere.

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