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Furetto

Articolo a cura del Dott. Daniele Barberini

Il furetto come animale da compagnia

Il furetto (Mustela putorius furo) è un carnivoro appartenente alla famiglia dei Mustelidi, e deriva dall’addomesticamento della puzzola (Mustela putorius) che è avvenuto in Europa più di 2000 anni fa.

Le prime forme di allevamento risalgono addirittura ai tempi dei Greci e dei Romani dai quali veniva utilizzato per la caccia dei topi nelle case, ruolo che in seguito venne invece destinato ai gatti.

Ai nostri giorni invece il furetto è sempre più apprezzato come animale da compagnia poiché di piccola taglia e facilmente gestibile: infatti grazie alla selezione esercitata dall’uomo in questi anni, il furetto è un animale profondamente diverso dai suoi antenati selvatici ed ha un carattere molto vivace e curioso ed è molto affezionato alle persone con cui vive.

La sua lunghezza varia dai 50 cm circa del maschio ai 30 cm circa della femmina; anche il peso è differente tra i due sessi con il maschio che pesa intorno a 1 kg (ma può arrivare a pesare anche il doppio), mentre la femmina non arriva ai 900 grammi.

A livello della cute sono presenti moltissime ghiandole odorifiche, soprattutto a livello dei polpastrelli, che emanano un odore molto forte e pungente che può essere eliminato solamente castrando l’animale.
Per quanto riguarda la convivenza con altri animali, non ci sono particolari problemi con cani e gatti, se non qualche morso reciproco iniziale; al contrario tale convivenza è impossibile con conigli, roditori e uccelli da compagnia in quanto rappresentano delle prede naturali per il furetto.

Gestione domestica

La gabbia per un furetto deve essere innanzi tutto a prova di fuga….quindi il materiale migliore è l’acciaio perché resistente e facilmente lavabile; le dimensioni minime per una coppia sono di 1,5 m x 0,5 m x 0,5 m; all’interno della gabbia deve esserci una casetta che funga da tana e da riparo e una cassetta per i bisogni.
Il fondo della gabbia può essere ricoperto da paglia o segatura, o da stracci soprattutto se la gabbia è tenuta in casa per evitare che questa base venga disseminata ovunque.

Se al contrario la gabbia è tenuta all’esterno bisogna provvedere a posizionarla in un luogo ombreggiato e riparato: i furetti infatti sopportano meglio le temperature fredde rispetto alle calde in quanto vanno con più facilità in contro a colpi di calore. La loro temperatura ideale è di 15-21 °C.

Sono animali molto intelligenti e facilmente imparano ciò che gli viene insegnato: questo ci permette anche di tenerli liberi in casa…infatti imparano molto presto ad usare la lettiera (come i gatti) per i loro bisogni; vista però la loro curiosità bisogna stare attenti, prima di liberarli in una stanza, ad eliminare ogni fessura in cui possono infilarsi e a togliere ogni cosa che possono ingerire (soprattutto oggetti di plastica morbida o fili elettrici).

Volendo può anche essere portato a passeggio ma sempre al guinzaglio per evitare che possa fuggire o essere attaccato dai cani. È un animale che non ama la solitudine e necessita di uscire giornalmente dalla gabbia in cui vive per poter giocare con il proprietario.

Alimentazione

Il furetto è un carnivoro stretto ed ha quindi bisogno di un’alimentazione con un elevato indice proteico.

La composizione ideale dell’alimento varia a seconda dell’età e delle situazioni specifiche (gravidanza, lattazione o obesità) ma indicativamente deve essere così formato: proteine 26-36 %, grassi 15-30 % e carboidrati 22-44 % con le percentuali più basse che si riferiscono ad animali adulti sopra i 3-4 anni di età.

E' preferibile utilizzare alimenti commerciali già bilanciati rispetto a diete casalinghe che spesso sono manchevoli; la formulazione migliore sono inoltre le crocchette in quanto aiutano a ritardare la formazione del tartaro e la successiva infiammazione delle gengive.
Si deve assolutamente evitare la somministrazione di: dolciumi, latte (può portare a diarrea), ossa (rovinano i denti e si rischia che perforino il palato o peggio ancora il tratto intestinale), cibo per cani o gatti e alimenti di scadente qualità.

Occasionalmente si possono dare degli “extra”, ma sempre con estrema moderazione, quali pezzetti di frutta, verdura, carne o pesce cotti.
È importante lasciare sempre a disposizione dell’acqua fresca e pulita…per tale motivo si consiglia di utilizzare gli abbeveratoi a goccia che non possono essere rovesciati e utilizzati come vasca da bagno!!.

Riproduzione e sterilizzazione

La pubertà nel maschio è raggiunta intorno ai 5-9 mesi, mentre nella femmina si verifica la primavera successiva a quella della nascita nel periodo compreso tra marzo e settembre. Il calore nella femmina persiste quindi per tutto questo periodo a meno che non si verifichi un accoppiamento fertile; in questo caso si avrà una gravidanza della durata circa di 42 giorni al termine della quale il furetto partorirà in media 8 cuccioli.

Si raccomanda di non toccare i piccoli nella prima settimana per evitare problemi nell’allattamento mentre passato tale periodo è invece essenziale abituarli al contatto con l’uomo per evitare che crescano troppo selvatici.
Appena nati i piccoli sono immaturi con orecchie e occhi chiusi e solo verso le 3-4 settimane di vita saranno in grado di aprire gli occhi; i denti permanenti erompono di solito verso i 50-70 giorni di età e lo svezzamento può essere iniziato verso le 6 settimane con alimenti specifici per furetti (pellet o umido).

Subito dopo il parto è molto importante evitare che il maschio avvicini i piccoli perché tende ad ucciderli per favorire il pronto ritorno in calore della femmina.
I furetti che invece non si intende far riprodurre è consigliabile sterilizzarli sia per ridurre l’aggressività e il forte odore che emanano (i maschi) sia per ridurre i problemi correlati al calore prolungato quali l’iperestrogenismo (le femmine).

Malattie principali

Iperestrogenismo

Le furette che rimangono in calore per tutta la stagione riproduttiva hanno dei livelli elevati di estrogeni prolungati nel tempo; tale situazione in circa il 50% delle furette determina effetti tossici a livello del midollo osseo che se non corretti possono portare a morte l’animale.

I sintomi comprendono pallore delle mucose, emorragie evidenti, debolezza muscolare e infezioni batteriche secondarie che portano a morte l’animale nell’arco di 1-2 mesi dall’inizio del calore.
Spesso quando il proprietario porta l’animale in visita dal medico veterinario la situazione è già compromessa e la terapia inefficacie.

Per tale motivo si consiglia o di far accoppiare le furette o di sterilizzarle appena raggiunta la maturità sessuale.

Cimurro

Il furetto è molto sensibile al virus del cimurro del cane che determina una mortalità del 100%; la via di trasmissione può essere sia diretta che indiretta e il periodo di incubazione è di solito di circa 7-10 giorni.

Tale malattia si presenta con ispessimento e croste cutanee diffuse su tutto il corpo, scolo nasale e congiuntivale, febbre elevata e ispessimento dei cuscinetti delle zampe; dopo questa prima fase, se l’animale non è già morto, si presentano lesioni cerebrali e diarrea a cui fa seguito coma e morte del furetto.

Non esiste alcuna cura.
Per tale motivo è di fondamentale importanza vaccinare il furetto contro tale infezione; la prima vaccinazione si esegue a 6-8 settimane di età (se la madre era vaccinata) e a 4-6 settimane se non lo era; i richiami sono ogni 2-3 settimane fino alle 14 settimane di età, mentre poi saranno annuali.

Vaccinazioni

Rabbia

È veramente improbabile che un furetto domestico possa contrarre tale malattia. È comunque possibile vaccinarli con un vaccino spento effettuato a 3 mesi di età con richiami annuali se dovesse essere possibile un contatto con animali selvatici potenzialmente infetti o se si porta il furetto all’estero o in Sardegna.

Cimurro

Come detto in precedenza vista la mortalità assoluta in caso di infezione è fortemente raccomandata la vaccinazione.

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